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Oscar Bianchi


Emigrato non appena finiti gli studi al conservatorio per trovare un futuro migliore, e senza aver mai dubitato tale scelta piuttosto che l’utopia di un eventuale ritorno in patria, posso solo esprimere il mio grande dispiacere e disappunto per la precarietà nella quale le già esigue risorse siano finite.
Spero che il mondo politico si renda conto dell’impatto devastante che la soppressione totale di queste ‘briciole’ di finanziamenti provocherà nel breve e soprattutto nel lungo termine. La creatività e l’ingegno musicale continuano a soffrire pesantemente l’ipocrisia di chi si vanta di appartenere ad un paese glorificato dalla cultura ma che sistematicamente sottrae risorse alla quella stessa creatività che l’ha reso glorioso.
L’Italia non può restare un polveroso e nauseante museo di se stesso e decretare lo stato di perenne decadenza dimenticando, ignorando, uccidendo le sue migliori risorse. Spero che la politica si renda conto che senza eccellenza, culturale ed economica, non resteranno che le briciole di una vecchiotta gloria del passato.

Oscar Bianchi
New York 5 febbraio 2011