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attività - sonora - testimonianze al progetto sonora - roberto abbondanza

Roberto Abbondanza

 

Il Progetto Sonora mi ha permesso, nel 2004, di cantare l’opera di Luigi Dallapiccola “Il prigioniero” al Teatro Bellas Artes di Città del Messico. Ricordo la sorpresa che ebbi nel ricevere l’invito del Direttore Artistico di quel bellissimo Teatro. Luigi Dallapiccola è un grandissimo patrimonio della musica italiana del ‘900 ed è poco eseguito nel nostro paese: figurarsi se avessi mai pensato di poter andare a cantare una sua opera in quel prestigioso Teatro.
Ebbene, lo spettacolo ebbe un successo di pubblico veramente straordinario (naturalmente cantavo nella nostra lingua), la critica ed i Media ebbero molta attenzione all’avvenimento ma quel che più mi sorprese fu l’interesse dei “giovani” messicani per la nostra musica, per la nostra arte del canto e, in generale, per tutto quello che è “cultura” italiana.
Quella felice esperienza mi ha permesso di tornare quattro volte in quel magnifico paese, da quel bellissimo popolo, generoso, intelligente, curioso e, contrariamente a quel che si dice, instancabile nel cercare di emanciparsi studiando tutto ciò che avviene fuori dai suoi confini.
Sono tornato a tenere, insieme a mia moglie, il soprano Isabel Gentile, dei Master di tecnica e di interpretazione del repertorio lirico sempre con l’aiuto dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico. Abbiamo conosciuto centinaia di allievi che si nutrivano della nostra musica, della nostra Italia, che bramavano di poter visitare il nostro paese, di poter raggiungere la patria di tanta arte.
Se questo non è lo scopo di uno stato civile, quale deve essere?
Abbiamo anche tentato di portare nuove musiche italiane in quel paese ma ogni anno i contributi sono diminuiti e mi lagno di non essere riuscito a compiere l’impresa.
Questo sarà il secondo anno che non tornerò in Messico: gli Istituti Italiani di Cultura sono stati “macellati” dai tagli del nostro governo ed iniziative come la mia si stanno fortemente riducendo o azzerando. Ricordo che all’epoca dei miei viaggi all’Istituto studiavano la lingua italiana mediamente 1300 allievi di tutte le età. Incredibile!!
Ringrazio ancora SONORA per avermi permesso una esperienza così profonda e indimenticabile.
Spero che altri possano avere questa opportunità e che il nostro governo capisca quanto siamo amati all’estero molto più di quanto noi amiamo il nostro immenso patrimonio culturale.

Roberto Abbondanza
Roma 2 febbraio 2011