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attività - iniziative cemat - emufest 2011 - installazioni sonore

Installazioni sonore

Questa sezione del festival ospiterà installazioni e performance in cui il suono e lo spazio vengono messi in forte rapporto di dipendenza l'uno dall'altro, attraverso la commistione di nuove tecnologie e linguaggi visivi.

Emiliano Zelada con Mending a tattered wish list creerà un nuovo scenario interattivo e immersivo a partire dalla funzione del luogo. Riesaminando infatti il corridoio che va dal Conservatorio all’Accademia di S. Cecilia, utilizzando piante e suoni di uccelli, Zelada interverrà sullo spazio e farà sì che le nostre azioni abbiano un effetto su una geografia ignota. L’immaterialità del suono dà vita all’immaginario di una spazialità diversa rispetto all’interno in cui ci troviamo.

Alberto Timossi, con Crisalide, crea una struttura scultorea che ospita al suo interno il corpo di una donna (danza Maddalena Gana). La forma tubolare fissa e spessa contiene il corpo che respira, vibra e si sposta lentamente, senza uscirne. I suoi movimenti sono i segni di un percorso di cambiamento e di speranza, e pur avvenendo all’interno, sono percepibili perché producono suoni (live electronics Simone Pappalardo).
La crisalide conserva la vita nel suo grembo e la protegge con la sua scorza resistente, ed è alloggiata su una grata di pali innocenti, come in frammento di ponteggio, come una reliquia fra le scaffalature di un magazzino.

Carlo Caloro propone invece VETO_L, uno strumento musicale cordofono non tradizionale. Lo strumento è autonomo e compone musica attraverso delle reti neurali artificiali auto organizzanti che controllano ogni aspetto delle attività dello stesso. Tutto il materiale musicale è generato attraverso l'organizzazione del processo di auto apprendimento. La macchina che resterà in funzione per 10 anni consecutivi ha anche l´intento di osservare nel tempo, non tanto se la macchina sarà in grado di sviluppare un qualsiasi gusto per un qualsiasi genere musicale, piuttosto se svilupperà il bisogno di praticare ulteriori strategie al fine di liberarsi dagli automatismi e dalle leziosità in assenza di consapevolezza.

Marcel Saegesser sarà impegnato con l'installazione performativa Prairies. Si tratta di un paesaggio sonoro in continua e lenta mutazione, composto dall'autore per essere eseguito sia in una classica situazione da concerto sia come una “scultura sonora” adatta a spazi museali. Toni singoli, organizzati secondo un logica dettata dalle frequenze di risonanza proprie dello strumento che li produce dal vivo - contrabbasso Federico Scalas - vengono registrati e distribuiti nello spazio e nel tempo da un complesso sistema di algoritmi.
Il risultato è una scultura sonora che vuole essere una riflessione sulla percezione del tempo musicale, sulla natura armonica e strutturale di un timbro e sul ribaltamento del convenzionale concerto frontale.

Massimo Carlentini ha invece creato un’Opera interattiva in 4 fasi sugli organi di senso dal titolo Sensory. La musica, in uno spettacolo sonoro, rende attivo solo l’aspetto uditivo, quindi il fruitore (pubblico) ascolta più o meno in modo interessato. Se consideriamo la musica d’arte che è articolata e a volte poco conosciuta, l’ascolto diventa ostico, spesso nullo, e riesce a veicolare messaggi solo ad una ristretta cerchia di ascoltatori colti e consapevoli. Per rendere più fruibile e “commestibile” l’ascolto, Sensory tenta di mettere insieme i 5 sensi per una immersione totale dell’apparato cognitivo.
Per la riuscita di questa Opera interattiva, è stato necessario stringere collaborazioni con esperti di ciascuno degli organi di senso. Ciò ha comportato una serie di esperimenti e, quindi, di ricerche, che consapevolmente hanno portato a conclusioni pertinenti per rendere armonioso lo spettacolo.
Sensory vuole raggiungere un grado di raffinatezza e completezza nel condurre contemporaneamente gli organi di senso dello spettatore in un momento ricreativo e operativamente piacevole, che gli permetta di seguire l’intero spettacolo, rendendolo partecipe in ogni istante.
L’Opera, trae ispirazione dal grembo materno e attraverso 4 fasi (prescuro – luce – azione – coscienza) scruta i primi anni di vita del bambino. Partendo dal concepimento (i sensi sono paritari), l’Opera percorrere i primi anni di vita (discriminazione dei sensi): la vista diventa il 1° organo di senso”.

Il coordinatore delle installazioni Simone Pappalardo
 

IMMAGINI

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