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LA CULTURA È FUTURO 2010

07 June 2010


Manifestazione Nazionale per la cultura, l’informazione, la ricerca, la conoscenza

MOVEM09, CGIL, CISL, UIL, FNSI-FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA, USIGRAI

 

Roma
lunedì 7 giugno 2010
Piazza Navona
a partire dalle ore 15.00

con la partecipazione di esponenti del mondo dello spettacolo

  È stata programmata per il 7 giugno in piazza Navona una manifestazione a sostegno della Cultura italiana, contro i tagli previsti dalla recente manovra finanziaria e dal decreto Bondi. La manifestazione è stata organizzata dal MovEm09 Movimento Emergenza Cultura Spettacolo Lavoro (Movimento culturale che raggruppa tutte le associazioni e sigle sindacali del mondo della Cultura e dello spettacolo), da CiGL, CISL, UIL, FNSI e USIGRAI.

Siamo tutti consapevoli che in questo Paese, pezzetto dopo pezzetto, si sta smantellato l'intero impianto del sostegno alla Cultura e l'accusa di aver male amministrato i fondi non è una buona ragione per togliere lo spazio vitale a ogni attività culturale. Semmai è un buon motivo per mettere mano a delle riforme di sistema ad ampio respiro.

Lo scopo della manifestazione è dire anzi, gridare, che la Cultura è strategicamente vitale per qualsiasi nazione. Una volontà politica che mira a estromettere la cura della Cultura dallo Stato non è nociva solo per chi, nell'ambito della Cultura, ci lavora, è dannosa per l'intera società!
Come dannosissima è la progressiva limitazione alla libertà di informazione.

INTERVENITE NUMEROSI!

 

MANIFESTO MOVEM09

I tagli ai finanziamenti pubblici, motivati dalla crisi economica, per tutto il settore culturale, al cinema, al teatro, alla lirica, alla musica, alla scuola, all’università, alle fondazioni, agli istituti, alla ricerca, dimostrano nell’esiguità del risultato sul piano economico generale, la mancanza di una visione strategica del futuro di tutto il paese, che nel mondo può esportare soprattutto cultura, il patrimonio di cui è più ricca.
La cultura può e deve divenire volano di sviluppo per l’Italia. Nazioni meno ricche di beni culturali e di creatività della nostra hanno puntato in questa direzione per uscire dalla crisi. In Italia la cultura e l’economia che ruota intorno ad essa sono viste soltanto come spesa e non come investimento.

La vita culturale, la conoscenza, la ricerca vanno potenziati e rilanciati. C’è bisogno prima di tutto di un forte impegno pubblico, non solo sul piano economico. La cultura oltre a dare una forte spinta all’occupazione ci rende forti e autorevoli nel mondo, sviluppa identità nazionale e rinsalda la comunità. In Europa si investe per la cultura intorno al 1,5 percento di PIL, in Italia solo lo 0,3 per cento. E quando c’è bisogno di tagliare le spese, è sempre da qui che si comincia!

Costruire una politica per la cultura vuol dire chiedere allo Stato che investa nella produzione creativa, nella formazione professionale e artistica, nella ricerca, nei saperi, in nuove politiche di distribuzione e diffusione del prodotto culturale. Vuol dire pensare e attuare leggi che garantiscano insieme libertà e pluralità di voci. Vuol dire sostenere, in una parola, libertà di culture e libertà di informazione e comunicazione.

La GGIL, CISL e UIL con MOVEM09, FNSI, USIGRAI sono consapevoli della gravità della crisi in atto in Italia, ma pensano che i tagli al mondo della cultura siano i più miopi. E del tutto inefficaci per uscire dalla crisi.

E quindi dichiarano fermamente di essere:

CONTRO le misure annunciate dalla manovra finanziaria che portano alla distruzione delle principali realtà della cultura, della ricerca scientifica, tecnologica, storica, filosofica, dell’alta formazione e della produzione culturale

CONTRO la gestione dei vari settori della cultura a colpi di decreti, come quello recente sulle Fondazioni lirico sinfoniche, e lo spostamento in poche mani dei finanziamenti alla vita culturale del paese.


Altrettanto fermamente dichiarano di essere:

PER una politica che individui proprio nella cultura, nella formazione e nella ricerca il settore strategico su cui investire massicciamente per accelerare l'uscita dalla crisi e per un rilancio intelligente e qualificato dell’Italia nel mondo.

PER lo sviluppo ed il sostegno delle energie creative presenti nel Paese.

PER la diffusione delle opere e la circolazione delle idee.

PER una reale libertà d'informazione e per una legislazione che non limiti il diritto dei cittadini di esserE informati.

PER lo sviluppo di una coscienza critica, da attuare a partire dalla scuola dell’obbligo.

PER la rapida approvazione di leggi di sistema nei settori di cinema, audiovisivo, spettacolo dal vivo, enti lirico-sinfonici, che garantiscano trasparenza, affidabilità delle risorse, la loro ottimizzazione e l'eliminazione degli sprechi.

PER il rifinanziamento dell’intervento pubblico, unito al reperimento di nuove risorse che rendano la cultura autonoma.

PER una legislazione che riconosca ai lavoratori della cultura i loro diritti agli ammortizzatori sociali, ad una pensione dignitosa, alla tutela delle malattie, che consenta il massimo sviluppo dell’occupazione e della continuità lavorativa, della difesa del diritto d’autore e dei diritti connessi. Così come previsto dalle raccomandazioni approvate dal Parlamento Europeo.

PER il pieno riconoscimento ai cittadini italiani del diritto a nutrirsi di cultura, di spettacoli, di arte, di tutto ciò che è bello e arricchisce lo spirito.
 

IMAGES

photo by Marzia Apice