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attività - collaborazioni e partenariati - musica in forma 09

Musica in forma 09

31 marzo 2009 - 05 aprile 2009


CRM-Centro Ricerche Musicali
in collaborazione con Federazione CEMAT


 Roma, Museo dell’Ara Pacis 
dal 31 marzo al 5 aprile 2009
Lungotevere in Augusta (ingresso via di Ripetta)


MUSICA IN FORMA 

Installazione Sonora d'Arte Adattiva

del compositore MICHELANGELO LUPONE e dell’artista visiva LICIA GALIZIA

a cura del CRM Centro Ricerche Musicali
Ricerca supportata dal
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA - AFAM
e Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio "A. Casella" di L’Aquila
Coordinamento artistico: Laura Bianchini
Ricercatori: Lorenzo SENO, Marco GIORDANO, Maria Clara CERVELLI 
Assistenti artistici: Walter CIANCIUSI, Slvia LANZALONE, Carlo LAURENZI, Beatrice LASIO, Emanuela MENTUCCIA

Inaugurazione: 31 marzo ore 17, apertura al pubblico fino a chiusura del museo (ore 19)
presentazione degli artisti ore 19 (su invito)

Il 31 marzo al Museo dell’Ara Pacis è stata esposta per la prima volta a Roma Musica in forma, un’installazione sonora d’arte adattiva creata dal compositore Michelangelo Lupone e dall’artista visiva Licia Galizia. 

Musica in forma comprende tre opere Trio plastico, In coro e Studio III su Volumi adattivi, in grado di interagire musicalmente tra loro e con il pubblico e di adattarsi alle condizioni ambientali quali la luce, il movimento e suoni circostanti. 

Tutte le opere presentate si basano su Planofoni®, una particolare tecnologia sviluppata al Centro Ricerche Musicali – CRM di Roma negli anni Novanta, in grado di sfruttare musicalmente e plasticamente le caratteristiche vibrazionali dei materiali naturali e sintetici (metalli, legno, carta, vetro e derivati di questi). La concezione innovativa delle opere risiede nella completa integrazione della musica alla forma plastica: la partitura musicale si basa, infatti, sui timbri e le altezze generati dalle forme messe in vibrazione o fatte risuonare con appositi dispositivi elettronici. Il tempo e lo spazio, rispettivamente dominio privilegiato della musica e della forma plastica, convergono fino a coincidere in un’esperienza di fruizione nuova, sia per l’opera musicale sia per quella visiva. 

La complessità di questa installazione, la correlazione tra le esigenze espressive e le scelte tecnologiche hanno richiesto un lavoro di ricerca interdisciplinare che ha visto impegnato oltre ai due autori, uno staff formato da tre musicisti, un architetto, un fisico, quattro ingegneri elettronici, diversi tecnici e costituisce un primo risultato artistico di un progetto di ricerca promosso dal MIUR – Alta Formazione Artistica e Musicale, dal Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio di musica “A. Casella” dell’Aquila, svolto in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila – Centro di Eccellenza Dews, e altri Istituti. 

La presentazione a Roma, curata dal CRM, è stata promossa e patrocinata dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Sovraintendenza ai Beni Culturali, sostenuta dalla Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Sport, dalla Regione Abruzzo, in collaborazione con il PAC-Progetto Arte Contemporanea dell’Aquila, l’Associazione Mara Coccia e la Federazione CEMAT. 
Commissionata dall’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, ove è stata presentata in una prima versione nel 2008, l’installazione è stata presentata successivamente a Roma, L’Aquila (il Cairo e nel 2010 a Cordoba).

Le opere 
La prima opera, denominata In coro è composta da sei Planofoni in ferro trattati e incisi su cui si intersecano molteplici elementi in metallo. Questi sono disposti in modo da rendere emergente, alla visione e all’ascolto, la dialettica tra gli elementi dritti e statici, caratterizzanti il corpo delle superfici, e gli elementi curvi e mobili posti ai bordi delle superfici. L’opera ha un carattere musicale lento e riflessivo, possiede sonorità profonde, rese possibili dalle superfici di grandi dimensioni, e permette al fruitore di seguire una narrazione del movimento del suono, che disegna traiettorie complesse e sempre più tese tra il centro e i confini laterali delle forme, come a suggerire una forza che tende a fuoriuscire dall’opera per invadere l’ambiente circostante. 

La seconda opera Trio plastico (Planofoni in ferro), presentata in una nuova versione, ha un aspetto pronunciato sia per la forma sia per i colori. Il carattere musicale è vivace, ritmico e brillante timbricamente. I suoni e le pause creano andamenti musicali con densità sempre variata, le imitazioni che si inseguono tra le tre parti dell’opera disegnano rapide figure sonore di primo piano e di sfondo che rendono evidente la propensione dell’opera a venire in avanti, discostarsi dalla parete, porgere il suono e la forma al fruitore. 

Le dimensioni, la dominante bianca e la particolare forma di Studio III su Volumi adattivi, la rendono imponente sia nella resa plastica che sonora. I materiali (legno, rame Tecu e alluminio aeronautico) sono integrati da tagli e incisioni che rendono dinamica la forma e mettono in evidenza la natura cangiante dell’opera. L’opera è stata concepita per essere agita dal pubblico, tutte le parti mobili in metallo possono essere diversamente posizionate, dando origine a molteplici forme musicali e plastiche. Quando l’opera non è agita o mantiene una forma statica per alcune ore, un proprio processo di adattamento la fa evolvere musicalmente in funzione di ciò che rileva dall’ambiente circostante. Il carattere musicale è fluido e incisivo: delicato e lento nelle fasi di evoluzione, rapido e polifonico nelle fasi di variazione della forma plastica.

www.crm-music.it/crm_j/it/installazioni/90-musica-in-forma.html

IMMAGINI

foto Massimo Carrocciafoto Massimo Carroccia