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Progetti

Tran[siti]


Istallazione audiovisiva
http://www.ixem.it/Domenico_Sciajno/PDF&TXT/Transiti By Sciajno.pdf

Domenico Sciajno

Il 12 luglio, dalle 20.30, Biblioteca Comunale Casa Professa, Palermo Un percorso simbolico attraverso visioni e suoni del mercato di Ballarò e di quel microcosmo pulsante di vita e di storie che è l’antico quartiere dell’Albergheria. In questa installazione Sciajno usa il mercato come luogo della transizione. In molte culture popolari gli eventi sociali e religiosi riconducibili ad una transizione (nascita, contrappasso, stagioni ...) sono accompagnati da momenti acusticamente intensi in cui frastuono, musica e suoni diventano elementi catartici che segnano il passaggio da un ‘vecchio’ ad un ‘nuovo’ status. Qui il transito avviene attraverso 5 stadi ‘audiovisuali’ (superficie - verso - collateralia - decompressione �" compressione). Un attraversamento metaforico in cui i confini tra individuale e collettivo perdono nitidezza rivelando punti di incoerenza aperti a possibilità di astrazione e riconfiguazione creativa. In due dei 5 stadi l’installazione si integra con i contributi sonori e fotografici dei partecipanti al workshop: Filippo Messina, Teresa Lo Monaco, Valentina Romè, Alessandro Lo Cascio, Francesco Costantino, Agnese Faulisi e Rosi Vulturo. L'evento si apre con una suggestione puramente sonora percepita dai visitatori in attesa dell'apertura dell'installazione. A loro insaputa verranno acusticamente circondati dai suoni provenienti da tre diverse strade diffusi attraverso tre carretti mobili dotati di altoparlanti usati per vendere i cd audio nei mercati all'aperto. Queste prime tre sorgenti sonore accerchieranno i visitatori creando con l'avvicendamento una apparentemente inconciliabile sovrapposizione tra ‘abbannii’ e suoni elettronici. Quando i tre carretti avranno raggiunto l'ingresso si apriranno i cancelli ed essi per primi entreranno nel chiostro seguiti dai visitatori che a questo punto si troveranno nel primo stadio di Tran[siti]: superficie - surface. Qui nel rispetto dell'architettura originaria e disponendo le tecnologie in modo non invasivo (come nel resto dell'installazione) si potrà udire la diffusione in quadrifonia degli elaborati sonori prodotti dai partecipanti al workshop e verranno proiettati tre loops video. Il primo sulla parete del porticato a sinistra dell'ingresso sfrutterà l'esistente cornice di una porta e raffigurerà un uomo anziano che osserva il passaggio di fronte a lui. Si tratta di un personaggio reale che per l'autore (che affettuosamente lo definisce 'La gioconda di Ballarò') rappresenta la memoria storica del luogo, una sorta di punto fermo in parte freno ed in parte certezza nell'inesorabile divenire. Le altre due proiezioni avvengono sulla facciata del piano superiore, al di la della balaustra. Qui due naturali cornici architettoniche offrono lo spazio per due proiezioni parallele in formato panoramico (16/9) e che ribaltate sull'asse verticale (alterando la naturale percezione prospettica) riportano la vista dall'alto del mercato di ballaro inquadrato da due direzioni opposte. In questo stadio siamo ancora ad un livello superficiale in cui le prime suggestioni acustiche e visive fanno da preludio ai seguenti approfondimenti. Il secondo stadio di Tran[siti]: verso - throughput si svolge nella sala interna cui si accede dal chiostro dalla parte opposta all'ingresso. Questa è una immersione vera e propria tra i suoni originali del mercato di ballarà riorchestrati da Sciajno come in una sinfonia futurista di intonarumori fruiti in un corridoio sulle cui pareti in polifrene si disegnano le immagini rivisitate dai partecipanti al worhshop. Da qui si ritorna all'aperto, nel cortile/giardino posteriore e ci si trova nel terzo stadio di Tran[siti]: collateralia - side effects. Qui ci si è lasciati il mercato alle spalle e si affronta la realtà quotidiana del quartiere che ospita il mercato di Ballarò: L'Albergheria. Questo è uno spazio tutto dedicato all'ascolto: la ricchezza dei paesaggi sonori orchestrati e diffusi in esafonia sono più che sufficienti a rievocare immagini direttamente sulle retine del visitatore. Tre anni di campionamenti sonori fatti da Sciajno (momenti qualunque, eventi sociali, religiosi...) sono qui condensati in una sequenza che emula un ciclo di di 24 ore. La notevole concentrazione percettiva percepita fino a questo punto necessita di un nuovo ambiente in cui allentarsi ed è per questo che attraverso un cancello è possibile accedere ad un nuovo stadio di Tran[siti]: decompressione - decompression. Il suo stesso nome rivela la funzione riequilibratrice di uno spazio in cui il silenzio (o meglio l'assenza di suoni volontari dell'autore) accoglie il visitatore sotto lo suardo de 'La gioconda di Ballarò' che avevamo lasciato nel chiostro e che ora ricompare proiettata ad una delle finestre sulla facciata della chiesa di S. Crispino. Ma la decompressione può anchè essere preludio della compressione ed infatti attraverso il ciottolato si giunge all'ultimo ambiente e stadio di Tran[siti]: compressione - compression. Siamo alla tappa finale, a questo punto per l'autore tutte le suggestioni presentate e sviluppate nei precedenti stadi convergono su un unica tela sdoppiata e speculare dove lasciare scorrere visioni e suoni riletti e reinterpreti in forma astratta. Ma alle nostre spalle, stavolta ad una finestra e dietro ad una grata, 'La gioconda di Ballarò' continua ad osservarci...