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Progetti

Gli ultimi giorni di Pompei

Anno: 2001
http://www.edisonstudio.it/edisonIta/progetti/progetti_01.html#pompei

Mauro Cardi
Luigi Ceccarelli
Fabio Cifariello Ciardi
Alessandro Cipriani

Amori, filtri magici, vendette, cupe passioni. E nel finale l'eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. distrusse Pompei. Una trama intricata per un film che segnò l'inizio di un genere con effetti speciali, complesse ed accurate scene di massa che furono decisive nel garantire successo in tutto il mondo a quella che il "Moving Pictures World" definì "una delle più belle storie di ogni tempo e Paese". Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi e Alessandro Cipriani, alle prese con questo colossal muto del '13, utilizzando le nuove tecnologie in tempo reale e differito hanno scritto una colonna sonora su più livelli: suoni simbolici, piani sonori complessi, dialoghi in lingue "improbabili", riferimenti non naturalistici.
Il lavoro di composizione delle musiche è stato condotto a più mani, sperimentando procedimenti raramente praticati nell'ambiente entro cui si muove la "nuova musica". La composizione vera e propria è stata preceduta da una fase di studio e di segmentazione dell'opera di Ridolfi e di discussione sulla natura e modalità del lavoro da realizzare.
I percorsi sonori e le dinamiche formali, come pure le scelte estetiche, prima ancora che tecniche, sono frutto di un'elaborazione comune affinatasi nel corso dell'opera. La relazione con la drammaturgia de "Gli ultimi giorni di Pompei" è ispirata da una ricerca di sincronie come a volte, invece, di contrasti o vere e proprie forzature semantiche o linguistiche.
La musica de "Gli ultimi giorni di Pompei" si articola su più livelli, dallo "sfondo", costituito dall'ambiente sonoro delle scene del film, fino alle "figure" in primo piano, rappresentazione non realistica dei dialoghi; ma già dall'interazione dinamica sfondo-figura si fanno strada significanze ben più complesse, di pertinenza più propriamente musicale.
Per alcuni di questi livelli è stata scelta la strada dell'intervento in tempo reale per raggiungere quella sincronizzazione altrimenti impossibile, oltre che per conservare l'emozione di una interpretazione dal vivo delle musiche, come nella tradizione del "muto".