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Opere

Michele Dall'Ongaro
Jekyll

Jekyll

Radioscena musicale di Michele dall'Ongaro
su testo di Michele Serra

Dott. Jekyll / Mr. Hyde, Cantastorie
Massimo Popolizio, voce recitante

Infermiera, Contessa Lallo di Vallàllera,
Pamela Yucatan

Barbara Lazotti, soprano

Paolo Ravaglia, clarinetti

voce di bambino, voce di adolescente, brusii,
clarinetto solista

Edizioni Musicali EdiPan

Produzione e realizzazione Centro Produzione Informatica Musica, Roma

Regia del suono Michele dall'Ongaro, Maurizio Giri

Registrazione Giovanni Fornari

Jekyll è tratto da Il nuovo che avanza di Michele Serra, Editore Feltrinelli

Jekyll

1. - Epoca e località indefinita. Una giornata di sole. La piazza di un paese. Sulla scena gente che passeggia, donne, bambini che giocano. Brusio in diverse lingue, uno sfondo poliglotta di voci, rumori, segnali. Da lontano si avvicina il suono di un pianola: la spinge un cantastorie, che si avvicina alla folla.

Cantastorie - Venite, venite tutti a sentire una storia incredibile. E' la storia di Jekyll, tratta da un racconto di Michele Serra, adattato e musicato da Michele dall'Ongaro per la serie Radiofilm, prodotta da Radiotre e dalla Edipan. Personaggi e interpreti: Dott. Jekyll / Mr. Hyde, Cantastorie Massimo Popolizio; Infermiera, Contessa Lallo di Vallàllera e Pamela Yucatan: Barbara Lazotti; clarinetti: Paolo Ravaglia, regia del suono Maurizio Giri. Regia di Giorgio Pressburger.
(La folla rumoreggia, si accenna un applauso, qualcuno protesta. La musica della pianola ormai è in primo piano) Allora? Tutti d'accordo? Forza, dunque: fatevi sotto. Accomodatevi per benino e orecchi aperte, si va a incominciare.

Il sole filtrava tra gli alberi del parco, i passeri cinguettavano tra le rose e il pastore bergamasco abbaiava festosamente quando il dottor Jekyll uscì di casa sulla sua quattroruote motrici. Il rumore della ghiaia sotto le ruote, gli strumenti del cruscotto nitidi e precisi, il cancello automatico che si apriva senza un cigolio: com'era bella e rassicurante la vita del dottor Jekyll.

Jekyll oltrepassò il cancello, infilò gli occhiali neri, accese la radio, lanciò uno sguardo al retrovisore. Vide la villa scomparire nel verde e scivolò nel traffico. Era un bell'uomo sulla quarantina con il mento ben rasato, il ciuffo ben pettinato, gli abiti ben tagliati. Ma imprevedibilmente stava pensando: "non sono felice". E sentiva nel petto una strana oppressione...

2. - Dal diario del dott. Jekyll - Rimandare l'operazione di lifting della duchessa Lallo di Vallàllera. Ordinare le nuove creme alla papaja acerba. Verificare che l'articolo sulle terapie bioassorbenti sia stato pubblicato su Beauty and Power. Progetto Hyde: basta teorie. Urge passare alla fase operativa. Non ne posso più, non posso più aspettare.

3. - Cantastorie - Jekyll trovò il suo studio bianco e azzurro inondato di luce e profumi. Massimo comfort, massima funzionalità, massima igiene, massimo prestigio, massima sicurezza...

Jekyll - (all'interfonico) Solo fino alle cinque, signorina Massima. Poi non ci sono per nessuno. (entra la duchessa Lallo di Vallàllera)

Duchessa - Dottore carissimo!

Jekyll - Mia cara Lallo. Come andiamo?

Duchessa - Un orrore. Mi sento un mostro.

Jekyll - Un mostro? Via, duchessa. I mostri non hanno il suo sorriso. E neanche un medico come il suo…

Duchessa - Ah, Jekyll. Lei è sempre così gentile e premuroso. Ma io mi vergogno di andare al mare. Quando faremo l'operazione?

Jekyll - Non abbia fretta. I problemi di una donna non più giovanissima non sono problemi, sono nuove malizie. Il suo seno ha semplicemente bisogno di un piccolo aiuto: insista, intanto, con le applicazioni di bergamotto. In autunno, con tutta tranquillità, faremo il nostro piccolo intervento.

Duchessa - Io mi fido del suo giudizio, dottore. Ma il tempo passa e...

Jekyll - Il paradiso può attendere, se il purgatorio è bello come il vostro seno. Per adesso, movimento e vita sana.

Duchessa - (guadagnando l'uscita) Grazie dottore, e a presto. Grazie, grazie... (esce)

4. - Dal diario del dott. Jekyll - Martedì 26 giugno, ore 20 e 34. Oggi è il giorno. Aumentare la percentuale di cellule morte. Correggere con adipe asportato e altri derivati da liposuzione, verificare quantità di ciglia e peli superflui. Bilanciare altri ingredienti di scarto affinché il tasso di vecchiaia, bruttezza e deformità sia equilibrato. Da questa sera, grazie a ciò di cui si sono liberati i miei clienti, potrò liberare me stesso. Via libera a Hyde, finalmente: forse la noia è finita.

Cantastorie - Aprì un armadietto e prese un grande flacone di vetro scuro e altre boccette piene di liquidi grassi e sierosi. Con un contagocce, ne travasò piccole parti nel flacone grande. Tolse il tappo. Bevve un lungo sorso. Faceva veramente schifo.

Dal diario del dott. Jekyll - A dieci minuti dall'ingestione del siero non avverto alcun mutamento: il petto mi duole ancora, e io continuo a sentirmi buono, bello e virtuoso.

Jekyll - (Da lontano comincia a udirsi lo squittio di uccellini, senza accorgersene Jekyll si guarda allo specchio) Forse è troppo presto. (si accorge del cinguettio insistente) Ma da dove vengono questi uccellini? Basta! Vi supplico! (si contorce, gli uccellini smettono di cinguettare di colpo)

5. (Il mattino dopo Jekyll viene svegliato dal suono dell'interfonico)
Jekyll - (scocciatissimo) Si... chi è? Signorina Massima, che vuole? perché mi disturba?

Segretaria - Dottor Jekyll, mi scusi ma c'è la duchessa di Vallàllera che insiste per essere ricevuta...

Jekyll - Ma sì... (ravvivandosi, quasi eccitato dalla visita) la faccia passare!

Duchessa - Jekyll carissimo!

Jekyll - Mia cara Lallo. Oggi la trovo ancora più in forma.

Duchessa - Fosse vero, mio caro amico.

Jekyll - Non solo è vero: è verissimo. Non sa quante donne la invidiano per come ha saputo respingere le offese degli anni.

Duchessa - Gli anni, oramai, non sono più trenta...

Jekyll - Se è per questo, cara Lallo, sono almeno sessanta!

Duchessa - …Ma Jekyll! Cosa dice? Se ne ho appena quarantadue. E poi, mi scusi, l'età di una signora non è mai un buon argomento di conversazione

Jekyll - Ha ragione: sono stato inelegante. Certe rudezze fanno parte della professione. Ma mi dica: qual'è il suo nuovo problema?

Duchessa - Mi chiedevo se non sarebbe il caso di intervenire anche sui glutei.

Jekyll - I glutei? Intende le chiappe?

Duchessa - …veramente… da lei non mi aspettavo…

Jekyll - Ma duchessa, via, solo il piccolo lusso di una battuta. Una donna di mondo come lei!

Duchessa - Certo, lei è un uomo spiritoso. Ma le stavo dicendo...

Jekyll - Mi stava dicendo che ha problemi di glutei. Certo che col culo che si ritrova, non c'è più niente da fare. Ah ah ah!

Duchessa - (trasecolando) Io... io non ho parole...

Jekyll - Non avrà parole, cara la mia duchessa, ma le giuro che ha un culo così spampanato, che per rimetterlo insieme non basterebbe una ruspa.

Duchessa - E' troppo! Ma senta... (si guarda intorno, cercando l'uscita)

Jekyll - No, senta lei. Lallo. Ma che bel nome del cazzo! Ah ah ah ah!

(a questo punto Jekyll, ignorando l'espressione livida della duchessa che arretra terrorizzata, trasforma il flusso ininterrotto di risate in un gigantesco, trivialissimo rutto che spazza via gli oggetti sulla scena. Dopo uno sghignazzo agghiacciante si immobilizza di colpo e crolla riverso sulla scrivania come folgorato)

Coda 1 o Buio - La duchessa è fuggita e Jekyll è svenuto. Gli echi del rutto si sono trasformati in una sorta di vento spaziale sul quale galleggiano un valzerino d'organetto, frattaglie di una vecchia radiocronaca di campionato ciclistico, la voce di un adolescente e quella di un bambino.

Adolescente o Tu sei troppo disciplinato, Jekyll. Fai sempre bella figura coi professori. Le madri delle ragazze ti adorano, ti comporti come se dovessi sposarle tutte. Se non stai attento prima o poi tutto il male che non hai fatto ti squarcerà come un residuato bellico che esplode in tempo di pace.
Bambino o Mamma dai... mi compri le biglie dei ciclisti? Io voglio Baldini. Dai, dai... per favore... TI PREGO!

6. Jekyll - (prende il telefono e compone un numero) Duchessa? Qui Jekyll. Sono mortificato per questa mattina non credevo che avrebbe reagito così male...

Duchessa o Reagito male? Guardi, quando ho sentito che era lei non volevo neanche venire al telefono.

Jekyll - Capisco: deve essere stato traumatizzante per lei sperimentare la terapia di Chao-Li (cominciano ad inserirsi delle interferenze)

Duchessa - La terapia di che???

Jekyll - Di Chao-Li. Ma non mi sente? E' una nuova terapia orientale molto aggressiva ma assai efficace: il medico esorcizza le fobie del paziente ridicolizzandole ed esagerandole, fino a quando il paziente non si rende conto di quanto siano assurde e immotivate. (La conversazione è sempre più disturbate da interferenze e disturbi che obbligano i due ad un dialogo faticoso ed intermittente)

Duchessa - Francamente… non avrei mai immaginato che…

Jekyll - Ma duchessa, via, le pare forse che i suoi glutei corrispondano forse alla descrizione volgare che ne ho fatto?

Duchessa - No di certo. In effetti...

Jekyll - Vede allora? Magari la prossima volta ne rideremo insieme, che so... al suo bridge di sabato prossimo. Hai capito bene vecchia carampana marcia?

Duchessa - Ma che fa: ricomincia?

Jekyll - Ma no… è la terapia! Si dovrà abituare, cara duchessa. Un caro saluto e a presto. (abbassa la cornetta e poi - tra sé e sé - come liberato) Vecchia culona da sbarco.

7. - Dal diario del dott. Jekyll - Mercoledì, ore 23,15. Oggi Jekyll è riuscito a tenere a freno Hyde. Il siero non è incontrollabile, basta trovare il corretto dosaggio. Hyde resterà al servizio di Jekyll e per giustificare le sue bravate basterà la terapia di Chao-Li. Forse potrò liberarmi per sempre dal peso del male inespresso. Via, veleno maledetto, schizza via come la biglia di Poulidor. Domattina dose doppia.

8. - Cantastorie - Era molto diverso dal consueto, l'uomo che la mattina dopo apparve alla signorina Massima. I lineamenti erano gli stessi di Jekyll, ma gonfi e congestionati, la camminata pesante, la barba rasata malamente. E l'intera figura era nascosta sopra un grande mantello nero, cosparso di piume di uccellino. La prima cliente era la soubrette televisiva Pamela Yucatan, da più di vent'anni sulla cresta dell'onda e antica cliente di Jekyll…

(Studio del dott. Jekyll) - Pamela - (entra) Caro Jekyll, che piacere. La trovo un po' appesantito: possibile che proprio lei disobbedisca ai suoi comandamenti?
Jekyll - Già…

Pamela - …ma come mai con questo caldo tiene addosso quel mantello?

Jekyll - Così

Pamela - …la trovo molto diverso da come la ricordavo. Ha qualche problema?

Jekyll - Siamo qui per parlare dei suoi, cara.

Pamela - Non so… forse sarà meglio ripassare. Comunque pensavo che forse è il caso di sostenere un poco il seno. Sa, vent'anni, di salti e piroette, mi sono un po' sballotata, lei conosce bene questo tipo di problemi… Ma Jekyll, lei mi sta seguendo? (Hyde dondolandosi sulla sedia con il capo rovesciato canta a bassissima voce un'oscura canzonaccia mangiandosi le parole, come un sordo gargarismo)

Pamela - Jekyll! Jekyll! Ma cosa le prende? (Hyde, con uno scatto repentino, ricade in avanti battendo fragorosamente le mani sul tavolo e scruta le gambe a Pamela)
Jekyll o Belle! Belle cosce! Tutte mie, tutte per me. (Improvvisamente rilassato) Adesso mi sono scocciato. (cade improvvisamente come addormentato. Russa)

(Esterrefatta Pamela si appresta ad uscire. Fatti pochi passi con un balzo Hyde le è addosso ansimando e tenendo le mani sopra la testa come uno scimmione)

Pamela - Adesso basta, la smetta!

Jekyll - Basta? Eh no, cara signorina. La terapia è appena agli inizi. Da brava, si sieda. (Tenendo le mani sulla testa si avvicina alla scrivania fischiettando un motivo pubblicitario). Tette. Il solito problema di tette. Ho l'onore di comunicarle, gentile signorina Yucatan, che grazie ad una lunga e onorata milizia nel campo della chirurgia estetica, ormai sono in grado di risolvere qualunque problema di tette in modo de-fi-ni-ti-vo. (La voce si fa sinistramente cerimoniosa, Pamela comincia a piangere dalla paura) Si, cara signorina. Ci siamo. La scienza moderna può arrivare a tutto. Si prepari. Conti fino a tre. (Pamela continua a piangere. Hyde sale sopra la scrivania e comincia a contare) Uno, due, due e un pezzetto… due e tre quarti… due e quattro quinti… e voilà! (con un gesto agile e solenne Hyde si libera del mantello nero. E' completamente nudo, coperto di peli neri. Al centro del petto svetta una sola, enorme mammella candida e glabra). (Pamela urla disperata)

Jekyll - La monotetta! Ammirate, signore e signori, la monotetta. Mi è spuntata stanotte dal profondo del cuore, ed erano anni che premeva. Non è una tetta normale, No, signore, no, non fate a questo pover'uomo il torto di confonderla con una banale mammella. E' la supertetta! E' la tetta di tutte le tette! E' l'archetipo, l'Aleph di ogni tetta che smanacciato, tagliuzzato, ricucito! Ah, latte del mio male, nutrice eterna ed inesauribile! Dimmi, mia tetta, forse soffri perché sei rimasta sola? Eh? Dimmi dov'è la tua sorellina? Dov'è? Vuoi che la cerchiamo insieme? (Ingobbito, ansimante, con una mano laidamente appoggiata sul pube e l'altra di nuovo sopra la capoccia Jekyll/Hyde finge di cercare qualcosa, scende dalla scrivania e si avvicina a Pamela) (come cercando dei pulcini) Pio, pio... pio, piopiopio... Dove è l'altra tetta? Devo averla persa oppure offesa. Si nasconde... Cucù! Eccola qui! (Si gira di scatto mostrando il dorso nudo dal quale pendono altre due tette - una grande e una piccola - una natica, tre orecchie e un tatuaggio di Braccio di Ferro) (Pamela fugge urlando. Hayde ridacchia, si siede alla scrivania, si prende le mani e comincia a tempestarle di piccoli baci. Nel frattempo da lontano si sente arrivare una macchina della polizia a sirene spiegate)

Jekyll - Come sono diventato brutto... (rivolgendosi ai poliziotti, con voce flebile e infantile) Avete portato le biglie?... Io vorrei Poulidor..

Coda 2 - (Come dissolvenza incrociata lasciamo lo studio di Jekyll per tornare sulla piazza, ma la sagoma di Jekyll rimane in un angolo mimando la scena descritta dal Cantastorie)

Cantastorie - Trascinandosi penosamente per lo studio accennò la costruzione della pista per le biglie, poi si rimise a sedere alla sua scrivania e dopo pochi secondi morì. (La musica della pianola risale in primo piano, la folla si disperde)