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Opere

Paolo Perezzani
Il volto della notte
(1987)
per Flauto, Clarinetto basso e Pianoforte


Durata: 07:00

Le figure e le immagini che abitano la scena notturna possono a volte infrangere la luce del giorno.
Qualcosa potrebbe allora apparire: se con calcolata arte si sapranno articolare i frammenti provenienti da una notte che altrimenti non conoscerebbe la "pazienza del linguaggio".
Dar forma ai frammenti provenienti da una fantasticheria notturna è già trasformarli in figure di un'altra scena: quella del "dare", la scena della rappresentazione e della comunicazione.
Non ci sarà concesso di cogliere tutto l'abisso di assenza che è proprio nella notte: ma ne intuiremo forse la presenza se quelle figure ne sapranno almeno suggerire un possibile volto.
Il volto della notte non è una musica "notturna" nel senso tradizionale; il suono, pur provenendo dal silenzio che lo precede, tende qui ad articolarsi in organismi legati da una forte tensione logica.
Un tale strutturarsi secondo una logica organica è ciò che, forse, potrà concedere a questa musica la possibilità di "darsi": un "darsi" alla percezione indispensabile affinchè ci sia "presenza" e quindi comunicazione.
Il "darsi" come volto di ciò che, infine, appare dagli abissi della notte è forse qualcosa che, come la sirena omerica, è destinato ad attrarci e a sedurci?