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Opere

Cristina Landuzzi
Insonni, lucidi albori
(1991)
per Flauto e Violino


Durata: 11:00
Editore: Suvini-Zerboni

Questo brano appartiene alla felice stagione in cui la ricerca sulle possibilità timbriche offerte dalle nuove tecniche spinse innumerevoli compositori, dai grandissimi ai più giovani, a sondare la natura più riposta degli strumenti, liberandone potenzialità impensate. Qui, della combinazione flauto/violino l'A. esplora soprattutto gli elementi di identità, vale a dire l'estensione e il timbro. Il flauto in sol viene cheiamato in aggiunta a quello in do a coprirne la quarta mancante nella zona grave, e armonici e whistle-tones allargano i pari misura la fascia sovracuto: mentre il flauto vienecondotto a sonorità violinistich attraverso l'uso di pizzicati e suoni multipli. Questa ricca tavolozza timbrica riveste una scrittura fatta di piccoli frammenti dal taglio essenzialmente espressivo destinati a coagularsi in strutture a mosaico di dimensioni variabili. Il massimo della compenetrazione tra i vari elementi si ha nella parte centrale, che con la sua esporazione del grave costituisce un po' il nucleo interno, o se si preferisce il cuore, delle composizione.
(Annamaria Morini)