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Compositori

Nicola Sani
Non tutte le isole hanno intorno il mare
(1997)
per vla, ar., cl. b. e nastro a 8 canali


Editore: Suvini-Zerboni
1� Esecuzione: Teatro Pergolesi - Jesi - 2000
Produzione: INA-GRM Paris - DIEM Aarhus - IMEB Bourges
Commissionato da: INA-GRM Paris - DIEM Aarhus - IMEB Bourges

È un ciclo che comprende tre composizioni per strumento solista e musica elettroacustica su otto canali. Le isole sonore sono definite dal suono strumentale, esplorato, trasformato, espanso e proiettato nello spazio attraverso le tecniche digitali. L'opera si sviluppa intorno a forme della comunicazione sonora legate al rapporto fra timbro, spazio e poetica. È una ricerca sulle "periferie del suono" e sui possibili modi di relazione spazio-temporali fra lo strumento e la sua immagine elettroacustica. Una riflessione sull'uomo, sul suo essere solo, sulle diversità e sulle disuguaglianze, unita alla coscienza che il prezzo di un pensiero antagonista è la solitudine del compositore di oggi, senza più riferimenti certi, con alle spalle un campo illimitato di possibilità compositive, linguistiche, organizzative del materiale sonoro, che non lo garantiscono, nell'ordine dominante delle cose dominanti.

Isola Prima
per viola e nastro magnetico 8 canali

Isola Prima è suddivisa in quattro sezioni per nastro magnetico e viola e tre interludi per viola sola. Lo strumento è dapprima inglobato, quasi confuso tra le sonorità elettroacustiche costruite sulla sua immagine dilatata, poi assume la propria fisionomia di figura in primo piano, diventando l'elemento centrale di una drammaturgia che procede lungo linee di tensione spazio-temporali.
Come la marea che si ritira, le multifonie elettroacustiche lasciano spazio alle sequenze dello strumento solista per poi nuovamente circondarlo con la complessità di una polifonia spaziale che espande l'universo timbrico dello strumento originario. La realizzazione della parte per nastro magnetico è stata effettuata a partire da sonorità della viola prodotte da Maurizio Barbetti, elaborate con i programmi per il trattamento digitale del suono "Grm-Tools", sviluppati dallo staff di ricerca del Group de Recherche Musicale di Parigi. Isola Prima è dedicata a Rita Curtatone Baldino.

Isola Seconda
per arpa e nastro magnetico 8 canali

Isola Seconda si sviluppa in un'unica struttura per arpa e nastro, in cui lo strumento dal vivo utilizza diverse modalità di esecuzione, dalle corde dell'arpa percosse con oggetti metallici, all'arco di violoncello sulle corde gravi. In questa sezione centrale del ciclo è posto in evidenza il dialogo serrato tra le complesse elaborazioni del suono ruvido, metallico delle corde e i fraseggi strumentali, continuamente spezzati, che insistono sui registri estremi. Al centro della composizione appare un arpeggio melodico, come una fugace reminiscenza, un elemento che rimane in sospensione, materiale fluttuante o impronta riconoscibile per un istante nel continuo mutamento del suono. La parte per nastro magnetico è basata su dilatazione temporali ed elaborazioni del suono strumentale, realizzate a partire dai materiali registrati negli studi del Diem di Aarhus con l'arpista danese Joost Schelling.

Isola Terza
per clarinetto basso e nastro magnetico 8 canali

Isola Terza è il punto estremo, l'approdo più lontano di questo viaggio intorno alla solitudine dell'uomo-isola, del pensiero antagonista, del suo diventare grido, definitivo e lacerante. Dopo le ruvide e aspre sonorità dell'arpa, il clarinetto basso ridefinisce lo spazio timbrico dell'ultimo viaggio. La sua è una prospettiva di volo raso terra, che richiama spazi dilatati e abissi profondissimi. I rumori dello strumento, lo sbattere delle chiavi, le distorsioni multifoniche, sono parte integrante di un universo sonoro entro cui la parte dal vivo si snoda come quella di un ipotetico io narrante. Una narrazione che si manifesta per aperture di squarci improvvisi e intime riflessioni del suono.
Il nastro magnetico diventa sedimento, memoria viva, testimonianza del passaggio, traccia appena visibile dell'ultimo orizzonte.
e elaborazioni sono state effettuate negli studi dell'IMEB di Bourges, a partire dai materiali registrati con il clarinettista francese Serge Conte.
(Nicola Sani)