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Compositori

Fernando Mencherini
Un giardino a mente vuota
(1995)
per Arpa e Nastro magnetico


Editore: Edipan
1� Esecuzione: Ass. culturale secondo maggio - Atelier Musicale del XX Secolo - Milano - Auditorium G. Di Vitto - 02/1996

il titolo è una frase di Cage (da Silenzio)

All'inizio non è che pensassi tanto al giardino, vedevo un gran numero di pentole sul fuoco, che più o meno velocemente raggiungevano l'ebollizione. La parte solistica dell'arpa ha in effetti un'effervescenza simile all'acqua che bolle: la materia sonora vive costantemente nel punto limite (in cui è molto difficile trovare unità e proporzioni ben definite, qualità essenziali per un giardino), in un "incerto tepore" che non significa "indeterminato", ma "non localizzabile" per la velocità con cui si sposta. È come scoprire il mondo delle relazioni ideali a distanza ravvicinata. Simile a un giardino è l'essere vivo, in continua evoluzione e trasformazione. In questa nuova veste * il brano assume un'unità sensibile particolare: le innumerevoli chitarre su nastro sembrano mancare totalmente di peso, disegnano sinuose geometrie. Se da un lato il suono così smagrito si muove con minor chiarezza, dall'altro si insinua molto più efficacemente nel mondo corporale dell'arpa live, diventandone il particolare supporto immaginifico, la sua vegetazione mentale.
Fernando Mencherini

* la versione per arpa e nastro è una rielaborazione dell'omonimo brano del 1990 per arpa ed ensemble di fiati e percussioni