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Composers

Giuseppe Chiari
Giuseppe Chiari - Biography
Firenze, 1926 - 2007

Web: www.giuseppechiari.it
Compositore e artista concettuale. A Firenze, parallelamente agli studi universitari in matematica e in ingegneria (1946-51), si è dedicato alla musica studiando pianoforte e composizione. Attratto in particolare dalle esperienze di J. Cage, ha cominciato a interessarsi a ricerche sperimentali di musica visiva promuovendo nel 1961, con Pietro Grossi, l'associazione Vita musicale contemporanea; importanti per il suo sviluppo artistico furono, nei primi anni Sessanta, l'incontro con Sylvano Bussotti, il confronto con le ricerche di poesia concreta del Gruppo 70, e infine i contatti con gli esponenti newyorkesi del movimento internazionale Fluxus, al quale l'artista aderì partecipando, nel 1962, al Fluxus internationale Festspiele neuester Musik di Wiesbaden.
Oltre che nell'ambito di significative rassegne collettive, da Documenta 5 di Kassel (1972) alla Biennale di Venezia (1972; 1976; 1978) a quella di Sidney (1990), Chiari ha sviluppato il suo complesso percorso artistico attraverso numerosi concerti e performance in Europa e negli Stati Uniti.
Sostenitore dell'interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine, ha elaborato azioni che si ricollegano alle esperienze neodadaiste e concettuali: brevi brani confluiscono, di volta in volta e senza un ordine prestabilito, in complesse pièce musicali, tese a esaltare la libertà espressiva e il concetto di indeterminazione del fare artistico. Chiari ha infatti composto "musica d'azione" basata su un complesso metodo di esecuzione che, accanto agli strumenti tradizionali, assume come componenti essenziali elementi sonori casuali o aleatori (acqua, foglie secche, sassi) che offrono lo spunto per rielaborazioni e azioni che trovano proprio nella casualità e nell'improvvisazione la costante essenza della sua ricerca (Gesti su un piano, 1962; La Strada, 1965; Suonare la città, 1965). Ha utilizzato la partitura musicale non solo come base per eseguire un brano sonoro, ma anche come "pittura" da guardare, nella quale le note e la raffigurazione dei gesti per eseguirle, diventano elementi visuali di una composizione grafico-pittorica. Dalle prime partiture, in cui i segni delle note o le rappresentazioni grafiche dei gesti da compiere assumono un'evidenza visiva tale da imporsi anche quali immagini autonome, e puri prodotti visuali, è giunto a sperimentare mezzi espressivi diversi: dai collage a soluzioni pittorico-gestuali elaborate con segni, scritte e timbrature su pentagrammi, spartiti, fotografie, che trovano negli anni Ottanta piena e matura espressione. La sua opera grafica e pittorica è in parte conservata presso il Centro internazionale di arte contemporanea Tornabuoni di Firenze.

Tra i suoi scritti:
Musica senza contrappunto (1969);
Senza titolo (1971);
Musica madre (1973);
Teatrino (1974);
Arte
(1974);
Metodo per suonare (1976);
Aesthetik (1984);
Dubbio sull'armonia (1990);
Musica et cetera (1994).

Bibli.:
A. Bonito Oliva, Il territorio magico. Comportamenti alternativi dall'arte, Firenze 1972;
Giuseppe Chiari e la teoria dell'arte in Fluxus, a cura di E. Pedrini, Napoli 1992;
H. J. Wagner, Giuseppe Chiari, in Komponisten der Gegenwart, hrsg. H. W. Heister, W. W. Sparrer, München 1992;
L. Vinca Masini, Giuseppe Chiari, Firenze 1993.

Cataloghi di mostre: Giuseppe Chiari. Music is easy, a cura di E. Pedrini, Firenze 1983; Giuseppe Chiari, ed. D. B. Kuspit, L. Vinca Masini, Houston 1994.
Updated to 05/2008