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Works

Maurizio Giri
Quaderni 6
(2006)
for Harp and Electronics


Length: 10:00

Quaderni 6 è il sesto episodio di una serie per strumento solista ed elettronica che va sotto il nome collettivo di "Quaderni di Conversazione". I brani precedenti sono stati composti per clarinetto, flauto, violoncello, chitarra elettrica e voce. In ognuno di questi pezzi ho cercato di realizzare una sorta di dialogo musicale con lo strumentista dedicatario ed ogni composizione è, effettivamente, completamente diversa dalle altre: si va da partiture completamente strutturate a partiture grafiche per l'improvvisazione guidata, con tutte le gradazioni intermedie, mentre l'elettronica è di volta in volta costituita da suoni preregistrati, oppure suoni sintetici generati al computer, o da una elaborazione in tempo reale di ciò che il musicista sta suonando. Per il brano per arpa sono partito da Satie, precursore, tra le altre cose, dell'approccio Dada alla composizione musicale, e buon amico di Tristan Tzara, il fondatore del movimento. Satie ha influenzato, per un verso o per l'altro, un cospicuo numero di correnti musicali del ventesimo secolo, come l'impressionismo, il neo-classicismo, l'atonalità, il minimalismo, l'ambient music... E questa polifonia di linguaggi mi ha dato l'ispirazione per la creazione di un brano "poliglotta", in cui i diversi elementi stilistici si fondono o entrano in contrasto secondo una rigorosa e implacabile struttura generativa. Ma questa stessa struttura, poco prima di essere trasformata in segni sulla carta da musica, viene stravolta, sottoposta a processi aleatori, in altre parole distrutta in un processo circolare di riscrittura. Questo è il mio omaggio all'estetica Dada.