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Compositori

Ivan Fedele
Il giardino di Giada
(1983)
per Flauto in sol e Trio d'archi

Scritto nel 1983 per l'oboista Pietro Borgonovo, Il giardino di Giada ha recentemente subìto una scrupolosa revisione connessa all'approntamento di una nuova versione per flauto in sol e trio d'archi.
Il "luogo" del titolo richiama direttamente spazi favolosi delle regge orientali, ricchi di magia e di un mistero addensato dall'essere riservati esclusivamente alla figura divina dell'imperatore. Alcuni di questi giardini erano progettati per esaltare i poteri della pietra di Giada che i cinesi veneravano come preziosa, simbolo di purezza e della potenza imperiale, e ritenevano inoltre dotata di poteri magici tanto da ispirare, in chi la contemplava, pensieri sublimi.
L'architettura vegetale del giardino era oggetto di studi assai elaborati volti a valorizzare i significati simbolici delle diverse geometrie e colorazioni che il giardino assumeva con il trascorrere delle stagioni e l'avvicendarsi delle varie fioriture.
Sull'animo del visitatore stupefatto e totalmente assorbito dalla contemplazione, si riflettono gli intrichi delle foglie e i bagliori luminosi dei fiori colorati. Ma poi, con sempre maggiore incisività, sarà lui stesso, con la propria immaginazione e con la propria mente, a dar forma alla visione, a dare ordine a quell'universo.
Nel brano di Fedele alla calda tonalità dell'oboe d'amore sono affidate le emozioni di questo immaginario visitatore ri-creatore, alle vibrazioni sottili degli archi le duttili e capillari geometrie della flora.
(Claudio Proietti)