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Compositori

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Francesco Hoch
Francesco Hoch - Biografia
Lugano, 1943

Dopo aver terminato gli studi magistrali si è diplomato in Composizione con Franco Donatoni, ottenendo il massimo dei voti, e in Canto artistico con Ada Jesi, presso il Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano, dove ha studiato anche direzione d'orchestra con Franco Caracciolo e Mario Gusella. Ha svolto inoltre attività di ricerca presso lo studio di fonologia della RAI di Milano e ha frequentato i corsi di composizione di Padova, nel 1967, tenuti da Domenico Guaccero, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti, e di Darmstadt, nel 1970, tenuti da Karlheinz Stockhausen e György Ligeti.

Compone dal 1968. In seguito ad esperienze di musica indeterminata e improvvisata ha elaborato una sua musica «figurale». Ha al suo attivo numerose composizioni per vari organici stumentali e vocali, da camera e per orchestra, per coro e per voci bianche, elettroniche, per eventi visivi: rappresentazioni, esposizioni, danza, televisione, che sono state eseguite e trasmesse in tutta l'Europa e in paesi extraeuropei, registrate su disco e in televisione. Ha tenuto conferenze, corsi e seminari in vari paesi e ha pubblicato scritti sulla musica contemporanea.
La sua composizione «Prove concertanti» per orchestra ha rappresentato la Svizzera, nel 1973, alla Tribuna Internazionale dei Compositori di Parigi.
Nel 1974 è stato chiamato dall'Accademia Musicale Chigiana di Siena, come assistente per l'insegnamento ai corsi estivi di perfezionamento in composizione e come partecipante a una composizione collettiva del Gruppo Sperimentale Chigiano.

Nell'anno successivo è stato invitato dalla Biennale di Venezia a prendere parte al Laboratorio internazionale di musica nuova, con la composizione «L'oggetto disincantato».
A «Riflessioni sulla natura di alcuni vocaboli» per orchestra è stato assegnato il Primo premio del concorso internazionale di composizione «Premio Angelicum» 1975 di Milano da una giuria internazionale, presieduta da Goffredo Petrassi.
Nel 1976 per la sua attività di compositore ha ottenuto il riconoscimento della Fondazione Pro Arte di Berna e il Diploma di merito della «International Who's Who» di Cambridge. È uno dei promotori e fondatori, nel 1977, dell'Associazione per la musica contemporanea «OGGImusica» di Lugano.
Nel 1980 gli viene commissionato da Pro Helvetia lo spettacolo multimediale «Leonardo e/und Gantenbein».
Nel 1982 e 1987 escono i dischi-ritratto dedicati interamente a sue opere.
In diversi paesi sono stati dedicati concerti monografici alla sua musica, nel 1982-87-89-91. La composizione per oboe e orchestra, «Sans», scritta su commissione per la città di Ginevra, è stata scelta per rappresentare la Svizzera al 20o dell'Unione europea di Radiodiffusione nel 1987. Nel 1991, Pro Helvetia gli commissiona le «Memorie da requiem» e ottiene il Premio "Giubileo UBS" per il complessivo delle sue opere. Nel 1995 scrive su commissione il teatro musicale «La passerelle des fous» per Archipel di Ginevra, e «Canti e danze dai nuovi gironi» per il Teatro alla Scala di Milano («Musica presente-Musica in Europa»). Nel 1995, per la sua composizione, «Der hoffnungsvolle Jean und der Moloch» riceve il premio "Kammersprechchor" Zurigo, e nell'anno seguente, il premio EPTA-ESTA.
Nel 1998 gli viene commissionata l'opera multimediale sulla borsa valori, "The magic ring" e la Heinrich-Strobel-Stiftung lo invita allo Studio sperimentale della Südwestfunk di Freiburg im Breisgau, per realizzare la parte eletroacustica dell'opera.
Numerosi articoli sono stati pubblicati sulla sua attività, in riviste, libri ed enciclopedie musicali.

Le sue composizioni sono pubblicate da Edipan (Roma), Guilys (Locarno), Labiataz (St. Maurice) e per la maggior parte a Milano da SUVINI ZERBONI.
Francesco Hoch è professore di musica e di composizione nel Ticino (Svizzera).

La sua attività è caratterizzata dai seguenti periodi:
1968-70, "Attorno all'indeterminazione" in cui utilizza vari gradi di scrittura aleatoria fino alla libera improvvisazione;
1970-75, "Ricerca polidirezionale" dove ritorna alla scrittura pentagrammatica e verifica i rapporti tra pensieri compositivi e vari tipi di materiale musicale;
1975-80, "Musica figurale", la ricerca della trasparenza nella dialettica tra particolare e generale avviene in funzione linguistica e come metafora di una nuova società;
1980-83, "Ostinati variabili", accanto alle sezioni trasparenti prefissate (gli "ostinati") vengono presentati momenti lasciati a una più ampia fantasia del momento (i "variabili") come trasgressione del progetto generale;
1983-85, "Il tempo della dissoluzione", dove le strutture si dissolvono fino all'isolamento del singolo elemento nelle vicinanze del precipizio sul vuoto e sul nulla;
1987-88, "Silenzio";
1986/89-93, "Opere postume"; segnate dalla riflessione sulla morte della speranza, la sua storia e la memoria di ciò che la precede;
1994-97, "L'impietoso presente", ritorno alla critica politico-sociale della società attuale.