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attività - sonora - 2007 - zagabria - crm

Zagabria - CRM

19-28 aprile 2007

ZAGABRIA


24a Biennale Musica di Zagabria
HDLU e Lisinski Hall

 

IL SUONO ESTESO
Installazione sonora d'arte basata su OLOFONI e PLANOFONI 

promossa da Federazione Cemat-Sonora
con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni Culturali - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo 
IIC - Istituto Italiano di Cultura di Zagabria

Realizzazione del CRM-Centro Ricerche Musicali di Roma creazione Michelangelo Lupone
Progetto, musica e disegno sonoro Laura Bianchini, Michelangelo Lupone
Assistente audio Carlo Laurenzi
 

IL SUONO ESTESO

Questa installazione sonora d'arte, creata in occasione della Biennale di Zagabria, si compone di due sezioni, una situata presso la Lisinski Hall e l'altra presso l'HDLU.

La prima, basata sugli OLOFONI - proiettori sonori, è stata concepita per ottenere una diffusione della musica estremamente dettagliata, nonostante la vastità dell'area e l'articolazione complessa dello spazio in cui opera.
Il pubblico può muoversi o fermarsi nei vari punti dell'installazione, scegliendo la propria posizione ideale d'ascolto, fissando la propria attenzione su una o più traiettorie del suono.

Il punto di convergenza del suono è poi realizzato all'interno dell' HDLU con Margherita di metallo, un'installazione basata su Planofoni sospesi al soffitto. Margherita di metallo crea un ambiente risonante e concentrato dove le persone possono ascoltare la musica muovendosi nello spazio o sedendo sul pavimento.
Questa presentazione è caratterizzata da una importante presenza musicale eterogenea in quanto sia la 'diffusione estesa' all'esterno, sia quella omogenea e avvolgente all'interno, propongono due diverse modalità di ascolto di opere composte appositamente da Laura Bianchini e Michelangelo Lupone.

INSTALLAZIONI SONORE D'ARTE

Le installazioni sonore d'arte, concepite da Michelangelo Lupone e realizzate dal Centro Ricerche Musicali di Roma, sono opere che integrano la musica agli strumenti di diffusione del suono, allo spazio scenico e d'ascolto. Esse rappresentano una delle innovazioni del linguaggio musicale contemporaneo perché hanno dato vita ad un più generale processo di trasformazione dei modi di fruizione e di composizione dell'opera musicale. 
Dopo le prime presentazioni pubbliche, all'inizio degli anni Novanta, che proponevano una musica capace di creare un'architettura virtuale intorno all'ascoltatore, hanno progressivamente fatto uso di materiali e forme funzionali alla costruzione anche fisica dello spazio in cui il suono vive e si muove. La fruizione dell'opera musicale avviene attraverso una esperienza complessiva del suono e dell'ambiente, si avvale dei sensi in modo correlato, per stimolare prima il piano intuitivo, poi la partecipazione attiva e cognitiva dell'ascoltatore che sceglie per l'ascolto il comportamento più congeniale. Le installazioni, presentate alla Biennale di Zagabria, si basano su due importanti filoni di ricerca sviluppati negli anni Novanta al CRM: la propagazione delle onde acustiche (Olofoni, Risonatori e Tubi sonori) e le caratteristiche vibrazionali della materia (Planofoni®), quest'ultima con la collaborazione del Centro Ricerche Fiat e il DIMI - Università di Roma Tre.

PLANOFONI

I Planofoni sono sistemi vibranti basati su pannelli di legno (o altri materiali) e possono avere varie forme.
I Planofoni non sono degli altoparlanti, infatti diffondono il suono con caratteristiche che dipendono dalla struttura del materiale, dalle forme geometriche, dalle direzioni, dalle curve della superficie e dai loro volumi.
Differiscono dai sistemi di diffusione convenzionali, in quanto nei Planofoni il suono acquisisce la qualità timbrica del materiale utilizzato e inoltre, diffondendo il suono in modo omogeneo lungo la sua superficie, permettono di progettare lo spazio acustico in modo coerente allo spazio architettonico.
Il termine Planofono significa 'piano che trasmette suono'. I Planofoni sono stati concepiti da Michelangelo Lupone (nel 1977) per raggiungere due obiettivi: la diffusione uniforme del suono nello spazio; il controllo musicale delle qualità vibrazionali della materia.
Usati in installazioni d'arte, nel progetto acustico di sale da concerto e in musei, i Planofoni sono stati apprezzati da artisti e musicisti che hanno creato opere d'arte integrando forma, materia, suono, linguaggio ed espressione musicale.

OLOFONI

Gli Olofoni sono stati progettati nel 1999 e presentati per la prima volta in occasione di MUSICA SCIENZA 2000 a Roma con l'obiettivo di realizzare una spazializzazione del suono specifica definita come "scultura del fronte d'onda". La scultura del fronte d'onda è ottenuta attraverso l'opportuna regolazione dei parametri del segnale musicale sonoro.
Una caratteristica speciale degli Olofoni è che l'irradiazione del suono viene effettuata attraverso un raddrizzamento dell'onda di propagazione di tipo tronco-conica in onda piana.
Questo tipo di propagazione del suono permette la costruzione di lobi di proiezione sonora di elevata coerenza e con la capacità di percorrere lo spazio con minima degradazione di energia rispetto a quanto avviene nella diffusione con altoparlanti tradizionali.
Gli Olofoni sono costituiti da un sistema paraboloide sul cui fuoco è posto un altoparlante limitato in banda e controllato nell'apertura dell'angolo di irradiazione.I controlli dinamici per la scultura del fronte d'onda vengono affidati ad un sistema computerizzato.
Gli studi effettuati al CRM sulle onde piane sono nati dall'esigenza artistica di introdurre lo spazio come parametro compositivo controllabile e modificabile in base alle caratteristiche della sala da concerto e alle caratteristiche dei materiali sonori: strumentali ed elettronici.
Il compositore ha la possibilità di definire una particolare caratteristica spaziale per ogni regione dello spettro della frequenza e può elaborare dinamicamente i modi con cui vengono inviati i suoni all'ascoltatore.

www.biennale-zagreb.hr